Con un comunicato stampa del 18 ottobre 2022 il Garante Privacy ha annunciato che esaminerà le iniziative assunte da numerosi editori online e siti web volte a condizionare l’accesso ai loro contenuti, alla sottoscrizione di un abbonamento (cosiddetto paywall), o al rilascio del consenso all’installazione di cookie o altri strumenti di tracciamento (cosiddetto cookie wall).


Negli ultimi tempi, infatti, gli utenti di tali testate giornalistiche on line, per poter accedere alle relative pagine web, sono stati invitati a dover scegliere tra la possibilità di abbonarsi e quella di accettare i cookie, subendo gli effetti della profilazione e permettendo alle testate giornalistiche di sostenere il proprio lavoro con i ricavi della pubblicità.


Tale prassi è stata tuttavia oggetto di numerose segnalazioni al Garante, che sta ora valutando l’adozione di possibili interventi.

Per capire il motivo di tali segnalazioni, occorre chiarire la funzione dei cookie e quella dei cookie wall.


I cookie sono, stringhe di testo che i siti web posizionano all’interno del dispositivo terminale nella disponibilità dell’utente e possono essere installati dallo stesso sito visitato (cookie di prima parte) o da siti diversi (cookie di terza parte).
Hanno varie finalità e possono, infatti, consentire una migliore navigazione, memorizzando alcune scelte dell’utente (cosiddetti cookie tecnici), oppure avere una funzione di monitoraggio dell’uso del sito da parte degli utenti, con fini meramente statistici (cosiddetti cookie analitici).


Possono, infine, avere la funzione di monitorare la navigazione dell’utente allo scopo di inviare pubblicità oppure offrire servizi in linea con le sue preferenze (cookie di profilazione), come nel caso dei cookie utilizzati dalle testate giornalistiche on line.


Se non sono anonimizzati, i cookie comportano un trattamento di dati personali che, per essere lecito, necessità di una delle basi giuridiche indicate all’art. 6 del Regolamento UE 206/679 (GDPR).


Per i cookie di profilazione, in particolare, occorre il consenso dell’utente.

Tale consenso nella definizione contenuta nel Regolamento UE 206/679 (GDPR) implica: qualsiasi manifestazione di volontà libera, specifica, informata e inequivocabile dell’interessato, con la quale lo stesso manifesta il proprio assenso, mediante dichiarazione o azione positiva inequivocabile, che i dati personali che lo riguardano siano oggetto di trattamento (art. 4, n. 11).

Il consenso, secondo la normativa europea, è dunque lecito: se non è oggetto di costrizione, se viene prestato per finalità specifiche e in modo inequivocabile, e se è preceduto da un’idonea informazione.

Ebbene, tutte le volte in cui è necessaria l’espressione di un consenso, con le caratteristiche sopra descritte e, tuttavia, il sito web impedisce l’accesso all’utente che non esprima il consenso all’uso dei cookie, ci troviamo in presenza di un cookie wall.

Il Garante Privacy nelle recenti linee guida adottate sui cookie ed altri strumenti di tracciamento si era pronunciato anche in merito ai cookie wall, precisando che tale modalità di raccolta del consenso era da ritenersi illecita, salva l’ipotesi, da valutarsi caso per caso, che il sito offrisse la possibilità di accedere, senza prestare il consenso, ad un contenuto o servizio equivalenti.
Non si può dunque prescindere da una valutazione e analisi del singolo caso che il Garante dovrà condurre per pervenire o meno ad una valutazione di liceità del trattamento effettuato dalle testate giornalistiche on line.


In tale processo di valutazione il Garante partirà dalla premessa espressa nel comunicato stampa del 21 ottobre: “la normativa europea sulla protezione dei dati personali non esclude in linea di principio che il titolare di un sito subordini l’accesso ai contenuti, da parte degli utenti, al consenso prestato dai medesimi per finalità di profilazione (attraverso cookie o altri strumenti di tracciamento) o, in alternativa, al pagamento di una somma di denaro”.


La questione è però ancora aperta e occorre attendere la conclusione dell’attività istruttoria attualmente in corso e finalizzata ad accertare la conformità delle iniziative descritte rispetto alla normativa europea, con l’auspicio di un definitivo chiarimento, a vantaggio di tutti.

Articolo pubblicato su Partner 24 Ore in data 24 ottobre 2022